Circolo Ricreativo Culturale Arci APS

Il Circolo Ricreativo Culturale Arci APS é un’associazione di promozione sociale intesa come centro permanente di vita associativa a carattere volontario, democratico e progressista.

 

UNA STORIA NELLA STORIA

LO SVILUPPO INDUSTRIALE E LA FORMAZIONE A PIOMBINO DEL COTONE

   Il Circolo Ricreativo Culturale Arci APS, sito in Via Guido Rossa n.39 a Piombino (LI), non nasce semplicemente dal riunirsi di un gruppo di persone che hanno firmato un atto costitutivo, ma ha radici in tempi più lontani: tutto ha inizio nel 1864 con la nascita della “Magona d’Italia”, la prima fabbrica italiana dotata di un convertitore “Bessemer” (in grado di produrre acciaio partendo dalla ghisa liquida) in aggiunta all’altoforno a carbone di legno. L’impresa entra tuttavia in crisi, chiudendo nel 1866, e uno dei soci fondatori ha dato origine, nel 1865, alla “Ferriera Perseveranza” con 70 operai, in gran parte detenuti del locale Bagno Penale. La Ferriera ha segnato l’inizio della moderna siderurgia piombinese.

  Tra il 1899 e il 1995 Piombino si è sviluppata come città industriale focalizzata sulla produzione di acciaio. Ai primi del ‘900 la città è un centro industriale di eccezionale importanza in quanto dotato di uno stabilimento a ciclo integrale, ma le terribili condizioni di vita dei lavoratori portarono ai primi scontri tra operai e azienda, con conseguente inizio degli scioperi e delle lotte sindacali. In questo quadro, nel 1901, l’ampliamento della società ha portato alla formazione delle prime abitazioni del Poggetto e, circa 10 anni più tardi, allo sviluppo urbanistico del Cotone.

  Nel 1915 scoppia la prima guerra mondiale e gli stabilimenti di Piombino vedono accrescere il lavoro a causa della necessità di incrementare la produzione di ghisa a scopi bellici. In questi anni la “Società Altiforni e Acciaierie d’Italia”, nata nel 1908, entra a far parte del Consorzio Ilva.

  Nel dopoguerra tuttavia gli stabilimenti hanno vissuto un periodo di crisi, superato poi con un loro rinnovamento. L’Ilva, ad esempio, si è riscossa con la produzione di binari ferroviari. Al Cotone vengono creati nove “blocchi” e i lavatoi, anche il Poggetto si espande. Negli anni ’30 nascono i bagnetti, la chiesa-asilo, altri tre “blocchi” e finalmente le case vengono munite di impianto idrico.

  230 le famiglie residenti al Cotone, 14 negozi, 1 ambulatorio medico e una struttura allestita come scuola. Il quartiere è composto da una popolazione molto attenta alla vita di comunità e volta alla solidarietà, lo spirito collettivo si rispecchia nella nascita di associazioni sportive e ricreative.

  La Seconda Guerra Mondiale porta lutti e danni ingenti, tuttavia al Cotone la devastazione morale e materiale ha rafforzato la volontà di una rinascita e per questo motivo nel dopoguerra un centinaio di operai, con strumenti rudimentali, rifiutano l’intenzione della direzione industriale di abbandonare tutto e decidono di dedicarsi alla ricostruzione. Rinascono la scuola, la chiesina (da quel momento fatta con blocchetti di loppa nera), riaprono le botteghe degli artigiani e quelle commerciali oltre all’ambulatorio medico. In questo periodo si alternano la vita sociale e il duro lavoro, riprende quello spirito di comunità caratteristico del quartiere.

LA NASCITA DEL CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE ARCI APS

 Nel 1946 nasce il “Circolino” (attualmente Circolo Ricreativo Culturale Arci APS) nella struttura dove ancora è situato. In quel periodo l’attività del Circolo più d’impatto è la creazione di carri a Carnevale, ma negli anni le attività si fanno più variegate, il Circolo diventa sempre più un punto di aggregazione e viene installata una delle prime televisioni presenti a Piombino.

  Il Cotone, con il teatro “Carro di Tespi”, vede l’avvicendarsi di figure come Gianni Rodari, Renato Guttuso e Enrico Berlinguer. Nella scia di tali figure nascono diversi profili: tecnici, amministratori, pittori, scultori, musicisti, cantanti, sognatori d’imprese sportive e professionali, figure politiche e sindacali…il “Circolino” si configura come punto di riferimento per l’intera comunità.

  Nel 1957, a livello nazionale, nasce l’Arci, un’organizzazione unitaria in campo culturale, ricreativo e legata all’attenzione che si comincia a prestare all’impiego del tempo libero (inteso come tempo liberato dal lavoro), che assume dignità di diritto.  Con il periodo del “miracolo economico” i Circoli e le Case del Popolo intercettano i mutamenti che si verificano nella società, vengono quindi aperte nuove sedi e comincia un significativo lavoro culturale. Viene avviato un percorso di elaborazione e iniziative per contribuire al superamento della separazione tra “la cultura dei semplici” e “la cultura degli intellettuali”, viene promossa la riflessione sulla definizione di “tempo libero”.

  I circoli ricreativi e culturali dell’Arci sono luoghi dove oltre allo svago viene data origine ad un senso di appartenenza a valori nei quali il “Circolino” si rispecchia, entra quindi nella Rete nazionale dell’Arci. Da quel momento il Circolo del Cotone si è dedicato alla creazione di molteplici attività sportive e culturali, si sono susseguite al suo interno generazioni di volontari che hanno permesso la sopravvivenza dell’associazione e il mantenimento dei suoi valori nonostante i mutamenti sociali avvenuti nel tempo.

RINGRAZIAMENTI E CONCLUSIONI

  Ripercorrere le “immagini” la memoria è un’esperienza che suscita sempre una pluralità di emozioni: si sovrappongono sentimenti, ricordi, nostalgie e curiosità. Tutto questo porta a riflettere sul fatto che se non ci fosse quella “memoria”, tramandata oralmente di generazione in generazione, oggi non avremmo coscienza di gran parte della storia. Riteniamo importante ringraziare tutti coloro che, fin dalla sua nascita, hanno contribuito a creare la memoria del Circolo Ricreativo Culturale Arci APS e in particolare chi fa parte di quelle generazioni di volontari che in prima persona si sono impegnati giorno dopo giorno per offrire occasioni ricreative e culturali alla comunità rendendo il “Circolino” il punto di aggregazione che è ancora oggi.

  Quella del Circolo, che tuttora fa parte della rete Arci ed è affiliato al Comitato Territoriale Arci Piombino Val di Cornia Elba – APS, è una realtà che fa emergere idee che possono essere formalizzate in progettualità per sostenere la comunità.  Le attività sociali, culturali e di autofinanziamento permettono la sopravvivenza del Circolo andando anche al di là del simbolico perimetro del territorio piombinese, manifestando sensibilità per i problemi e le vicissitudini che colpiscono persone e territori.

  Lo spirito che muove i volontari che oggi si impegnano per il Circolo è l’identificarsi con la “comunità di dignità” caratteristica di quei lavoratori dei primi del ‘900 in cerca di sopravvivenza e determinati ad andare avanti con impegno e consapevolezza dei propri obiettivi.

  Gli impegni dell’associazione sono e saranno molti, il primo di essi è quello di riconoscere gli uomini nella loro uguaglianza abbattendo i muri che la società ha creato nel tempo e tenendo presente che la pietra miliare per il futuro dovrebbe essere la memoria.