In occasione del Giorno della Memoria, il Circolo Arci Cotone ha deciso di esporre nella sua sede il manifesto sottostante, visibile anche sulla pagina Facebook dell’associazione, per sottolineare l’importanza di non dimenticare.
#pernondimenticare
In occasione del Giorno della Memoria, il Circolo Arci Cotone ha deciso di esporre nella sua sede il manifesto sottostante, visibile anche sulla pagina Facebook dell’associazione, per sottolineare l’importanza di non dimenticare.
#pernondimenticare
Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, luogo simbolo dell’Olocausto, uno dei crimini più efferati dell’umanità.
Nel Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale per commemorare le vittime della Shoah, il Comune di Suvereto e il Circolo Arci Veracini propongono brevi videoletture per ricordare le vittime dei campi di concentramento e l’Olocausto.
Il 27 gennaio 2021 sulle pagine Facebook “Circolo Arci Suvereto” e “Comune di Suvereto” alle ore 08:00, 11:00, 15:00 e 18:00.
#pernondimenticare
25 Novembre 2020
C’è in fondo a via Guido Rossa una panchina rossa…
In questo innaturale e silenzioso lockdown si amplifica ulteriormente il grido di dolore di chi non ha più modo di indossare quelle scarpe per andare avanti.
Ad oggi, nonostante la nostra apparente società civile, percepiamo ancora la vergogna delle abominevoli violenze perpetrate sull’innocenza e sulla bellezza.
Manca ancora il fiato ed il coraggio nel guardare intensamente quella panchina e ciò che non dovrebbe MAI PIÙ rappresentare!
La violenza di Genere non potrà mai ridursi ad un semplice problema poiché è l’antitesi di una società evoluta, egualitaria e sopratutto umana…
Ripudiamo con forza, ancora una volta, purtroppo l’ennesima, ogni vergognoso, mai giustificato e ripugnante atto che possa anche solo sfiorare e scalfire qualsiasi dignità femminile…
#giornatacontrolaviolenzasulledonne?
#CircoloArciCotoneAPS??
1° maggio 2020
Tempo di Sars-Cov 2
La verità è che nulla si è fermato
Non basta una legittima restrizione fisica a bloccare il principio che eleva la vita del lavorare a status di esistenza dignitosa. Questo epocale flagello è molto oltre altre più localizzate tragedie e ci fa comprendere quotidianamente l’effettiva efficacia, nella Società contemporanea, della macchina produttiva. Abbiamo toccato con mano l’importanza, in termini statutari, che i nostri Padri Costituenti hanno assegnato alla celebrazione egualitaria, responsabile e fondamentale del lavoro. Alla luce di ciò la nostra #ResistenzaVirale si realizza, quindi, in un momento di riflessione e in alcuni pensieri ed immagini scaturiti da lavoratori il giorno dalla loro festa, nella memoria di chi ci ha consentito oggi di operare secondo diritti e nella solenne consapevolezza di dover perpetrare la concreta realizzazione di un orizzonte per le future generazioni.
Buon Primo Maggio dal Circolo Ricreativo Culturale Arci APS (Circolo Arci Cotone)
#CircoloARCICotone
#PrimoMaggio
Di seguito i pensieri di alcuni lavoratori:
“Sono una persona fortunata. In questi giorni ne ho avuto la conferma, sono tra i pochi fortunati che negli ultimi due mesi hanno continuato a lavorare. Ho avuto la possibilità di rivivere la quotidianità con Agnese, Rachele e Gerardo, che, per la frenesia delle nostre vite, da un po’ di tempo vivevamo “di sfuggita”. Ho avuto l’opportunità di intensificare i rapporti con le persone del mio condominio, con le quali ci sono stima e affetto reciproco. Dall’altra parte però ciò che mi è mancato tantissimo è il rapporto con la mia famiglia: dagli irrinunciabili pranzi della domenica, ai compleanni e alle chiacchierate giornaliere. Questa è stata per me la rinuncia più grande. Allora ho scelto questa foto, che rappresenta la mia sofferenza, ma anche la mia speranza che possiamo tornare presto a vivere la vita con quella “normalità”che tutti abbiamo sempre dato per scontata, ma che dovremmo aver imparato che così scontata non è. Quindi, quando la riavremo, questa normalità teniamocela stretta ed apprezziamola!!“ – Francesca
“All’inizio di questo periodo di emergenza Covid-19, quando si sentiva ripetere ad oltranza il mantra “andrà tutto bene”, quando sui balconi echeggiavano le voci di chi intonava l’Inno d’Italia e ad ogni finestra sventolava il tricolore, ripetevo ai miei ragazzi in video lezione “in questo momento di estrema limitazione delle nostre libertà, cogliamo il positivo, abbiamo il tempo per dedicarci a noi stessi per guardarci dentro e tirar fuori quello che siamo veramente, i nostri valori, i nostri ideali. Ne usciremo, certo, ma saremo persone nuove, cambiate, spero migliori”. Sono passati 2 mesi, il mantra non lo ripete più nessuno, i cori sono finiti, le bandiere un po’ afflosciate sono rimaste… E i miei ragazzi? continuo a vederli, a video vederli, ma sono spenti, rassegnati per l’incertezza della quotidianità e del loro futuro. E allora penso come sarà la scuola dopo il Covid 19? Penso a quanto devono essere delusi i miei ragazzi di quinta, che non potranno godersi il suono della campanella dell’ultima ora dell’ultimo giorno di scuola… Questo virus ha tarpato le ali delle nostre libertà ….ma spero che i miei ragazzi capiscano che ci ha dato tanto, ci ha dato la possibilità di recuperare rapporti, di intensificare le relazioni anche se a distanza, ma soprattutto la possibilità di apprezzare le fortune che abbiamo e che fino al 5 marzo nessuno si era accorto di avere…. per quanto mi riguarda la mia famiglia, gli amici più cari e il lavoro che faccio, un lavoro che consiglierei a tutti perché nasce dall’incontro con l’altro, dalla relazione, dall’importanza di condividere un percorso di crescita. Mi mancano i miei ragazzi e spero che quando tutto questo sarà finito la scuola possa essere migliore, in grado di accoglierli e di aiutarli a recuperare la normalità sperando sia il prima possibile.“ – Odetta
“Quarantena…che dire? Un periodo difficile, inaspettato, nuov
“Io non sono brava a scrivere ma posso dire com’è il lavoro Smart working: una tristezza…lavorare da soli e non avere contatti con colleghi docenti e studenti.” – Tiziana
“Anche se sono in pensione… che ne dici!?
Pensare che non mi è mai rimasto tanto simpatico, anzi quante volte l’ho detestato.
Poi ho cominciato a conviverci . Ma mai dico mai, avrei pensato mi mancasse così tanto.
Ed ora che si sta avvicinando il suo “compleanno” sto apprezzando di lui anche le cose più banali… . Buon Compleanno lavoro, buon 1 Maggio.” – Antonio
“Equilibrio, tenacia, pazienza…le parole per fronteggiare il Coronavirus” – Virna
“Forse sarai da qualche parte ad organizzare un altro CONCERTONE.
Buon Primo Maggio Toni…Soddu che Per tanti anni, organizzava il CONCERTONE del 1 maggio a Roma.” – Graziano
“Lavoro e dignità al tempo del SARS-CoV-2…
Un protocollo procedurale decisamente ben strutturato ci consente, dopo più di un mese di cassa integrazione, di ripartire con la produzione nella mia Azienda Liberty Magona srl.
Dietro a questo passo ho percepito la garanzia di un lavoro intenso da parte di tutte le componenti: dal Sindacato, alla Direzione, dall’Asl alla Regione, veramente orientato e spinto dall’interesse nella tutela del lavoratore e, nonostante il mio radicale scetticismo legato alla vicenda Covid-19, ho potuto fin da subito verificarne personalmente l’articolata praticità nell’applicazione delle regole anticontagio.
C’è un aspetto però, quello più convincente, che riguarda l’atteggiamento responsabile di tutti i colleghi e compagni di lavoro : molto, anzi moltissimo è cambiato.
Una variazione d’ottica direi : l’acquisizione della consapevolezza che niente è scontato se non si condividono gli intenti, le missioni, con estrema lealtà e responsabilità.
Il lavoro restituisce quella dignità che ogni giorno ci consente di portare un pezzo di pane sulle nostre tavole, ai nostri affetti. Si genera però, in questo contesto, un cortocircuito in me, che sposta la responsabilità di ognuno di noi verso la priorità a perseguire, senza riserve, la tutela del giusto ed egualitario stato sociale. Quel pezzo di pane, ad oggi, in molti non riescono neanche a vederlo in foto, travolti dalla rapidità con il quale il consumismo contemporaneo ha blindato, in autoconservazione, una Comunità che sopravviveva da tempo già sul sottile argine della Resistenza all’indecenza. Ipocriticamente, ciò che veniva descritto come uno scoglietto in acque basse si è rivelato la punta di un enorme iceberg in un mare gelido e profondo. Gelido, poiché la fame, come condizione, ti congela in uno Stato catatonico e ti rende insensibile ad ogni stimolo “dignitoso”.
Nella nostra amata città c’è per prima, la necessità di riappropriarci della capacità di condividere “la dignità” generata dal lavoro, oltre ogni egoismo, pregiudizio ed aspettativa di gratificazione, scevri da evidenti slogan propagandistici che in vile evidenza, da quando ci ha messo alla prova questo flagello, hanno accompagnato le frustrazioni, le paure dei più deboli: a farlo è stata la stessa classe politica che nella sopra descritta ipocrisia non riconosce o non vuol riconoscere che il problema principale, la difficoltà cardine in questa emergenza non è solo l’intasamento del sistema sanitario ma ancor di più l’evidenza di un’emergenza sociale!
In verità siamo tutti vittime e carnefici in un circolo vizioso di difficile ed incognito epilogo.
La ricerca della consapevolezza di voler davvero agire verso l’interesse generale o meglio la sua acquisizione si ottiene abbattendo il muro del falso benessere di facciata, quello ostentato pur di non essere “perculeggiati” dalla generazione happy hour con le pezze al culo!
Perché in Buona parte questo stiamo dimostrando di essere, la facciata restaurata di un palazzo fatiscente. Ripartire dunque, effettivamente, concretamente dal fondo, dalle radici, spazzando via tutto il colorato superfluo: rumori di fondo, prediche, ridicole libertà individuali, critiche scritte sul vasone la domenica mattina (magari omettendo l’uso dell’h).
Piombino ha un collante che non può subire distorsioni né politiche, né di qualsiasi altra origine ed è il fluido che fino ad oggi lo ha tenuto in vita: cerchiamo in ognuno di noi cosa possa essere e mettiamolo a disposizione.
In egual misura, quella dignità mantenuta o restituita a qualcuno di noi, non sia mai motivo di competizione o pretesto di privilegio, perché la vita non ci concederà una seconda opportunità, ammesso che siamo stati meritevoli a percepirne già una.
C’è una politica che va oltre l’attualissima “fuffa politicante diffusa”.
Faticosa, visionaria, selettiva ed assassina…
È la politica del fare!
Ascoltiamolo il cuore ogni tanto…
Lui ha occhi grandi…
Ha un ritmo rivelatore…
Nel silenzio…
Senza far rumore…
Buon Primo Maggio” – Riccardo
“Ciao a tutti, il Circolo Arci Cotone mi ha chiesto di esprimere un pensiero su questo anomalo primo maggio. Sono 2 mesi che , al contrario di molti lavoratori, sto lavorando come una matta. Sono stanca e non vedo la fine di questo tour de force! Chiedo a tutti voi di avere comportamenti più responsabili per far sì che il mio lavoro ritorni ad essere di routine. E che questo 1 Maggio ritorni ad essere la festa di tutti i lavoratori…
Confidando nel buon senso di tutti vi bacio perché, poi , non potrei fare altrimenti…la vostra, a volte noiosa, quasi sempre appiccicosa e spesso irritante..” – Mascherina
La Liberazione, di fatto, non può dar adito a vili interpretazioni di politicanti nostalgici, di rigurgiti del passato, che, sull’onda dell’indecisione e della paura collettiva, perpetuano la loro frustrata ed agonica opera di plagio delle debolezze collettive.
Il Circolo Ricreativo Culturale Arci APS (Circolo Arci Cotone) da sempre insegna e promuove la resistenza contemporanea “per la gente fra la gente”.
Trama:
In un giorno di gennaio del 1527 Machiavelli, vicino al termine della vita, accoglie in casa sua un frate. Tra un bicchiere di vino e una fetta di formaggio, le domande dell’ospite forniscono la miccia per i flashback che illustrano la vita movimentata dell’ex segretario fiorentino. Machiavelli racconta le sue missioni diplomatiche, l’incontro con Cesare Borgia, la creazione della milizia fiorentina durante la Repubblica di Pier Soderini. Al ritorno dei Medici, condannato al confino, Machiavelli racconta all’amico Vettori le sue giornate e la stesura del “Principe”. Il frate chiede allo scrittore spiegazioni su alcuni capitoli del famoso libro. Di ritorno a Firenze dopo il confino, Machiavelli si intrattiene con gli amici, suona, partecipa a discussioni colte, mette in scena opere teatrali e racconta avventure erotiche sue e di amici suoi. Stimolato dalle domande del frate, Machiavelli rivela quale è stata la sua educazione giovanile e quale libro, tra gli altri, abbia avuto per lui un impatto decisivo.
Trama:
Dieci novelle per dieci giorni. Smontando e rimontando fiabe classiche e miti greci su frammenti di modernità. È l’impegno che il gatto Conte si assume per consolare e divertire dieci gatti in attesa di soccorsi dopo il terribile disastro del Ponte Morandi a Genova. Ci riuscirà, al tempo stesso consolidando il patto che dalla notte dei tempi unisce gli uomini agli animali. Sesto romanzo felino di Melisanda Massei Autunnali, che qui gioca con la letteratura per restituire alla letteratura il suo compito di riportare un ordine possibile tra le cose quando tutto sembra ormai essere andato perduto.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria .
La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.
Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
Al di là di quel cancello, oltre la scritta “Arbeit Macht Frei” ( il lavoro rende liberi ) apparve l’inferno. E il mondo vide allora per la prima volta da vicino quel che era successo, conobbe lo sterminio in tutta la sua realtà.
Quest’anno il Circolo Arci Cotone ha deciso di dedicare la celebrazione a Mauro Ferri.
PROGRAMMA:
24 Gennaio 2020 in Via Guido Rossa, 39 a Piombino (LI)
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Emil Gustav Friedrich Martin Niemöller (1892-1984)
– Teologo e Pastore protestante tedesco oppositore del nazismo –
Il Gruppo Micologico Piombinese APS e il Circolo Arci Cotone APS organizzano per domenica 10 novembre 2019 la mostra micologica “Funghi dal vero” presso via Guido Rossa n.39 a Piombino. É possibile accedervi dalle ore 09:00 alle 12:00 e dalle 14:30 alle 19:00.
Ingresso gratuito.
Pannelli tratti da “Tre destini“, esperienza didattica ed editoriale tutta piombinese centrata sui temi dell’immigrazione, saranno allestiti a Lucca Comics & Games. Ne ha chiesto l’utilizzo alla casa editrice La Bancarella, Nero di China, mensile di informazione e critica sul fumetto, tra gli organizzatori della nuova edizione della fiera europea che inizierà oggi per concludersi domenica. “Tre destini” sarà inserito nella sezione Migranti della mostra “Arrivano dal mare”, curata dal Cartoon club di Rimini, insieme ad altre opere che hanno sviluppato l’argomento. Domani alle 16,30, cartoni animati e fumetti costituiranno anche una sorta di conferenza per immagini intitolata “Con la valigia di cartoni”. Faranno da cornice la chiesa di San Cristoforo e due spazi espositivi. Uno sarà quello del tempio valdese in via Galli Tassi. Ed è lì che troverà spazio anche il risultato del progetto piombinese, scaturito nel 2013 nella pubblicazione del libro. Inedita la formula preliminare, coordinata da Eraldo Ridi per il circolo interculturale Samarcanda, che ha interessato oltre trecento ragazzi degli istituti superiori della città e di qualche classe delle medie. L’obiettivo era provare a sondare la loro percezione del tema delle migrazioni ricorrendo ad uno strumento diverso. Il fumetto. Un fumetto senza dialoghi – autore Marco Arzilli – che racconta una storia decisamente verosimile, come confermano le cronache. Una storia diffusa nelle scuole, appunto. Strisce disegnate per raccontare visivamente la storia di tre fratelli partiti dall’Africa e arrivati a Piombino. Ogni studente aveva riempito a suo modo le “nuvolette” del fumetto. Le riflessioni conseguenti erano state affidate alle psicologhe di App, Maria Gulia Giorgi ed Erica Galaverna.Sensibilità, approcci, vissuti diversi. Tutto condensato nel volume della Bancarella insieme ad interventi di associazioni e ad esperienze di cittadini immigrati, oltre che all’intervento dell’amministrazione comunale che aveva patrocinato il progetto. Questo di “Tre destini”, in sostanza, è stato un modo per affrontare tanto il “buonismo”, quanto il razzismo sottoculturale ed affermare, piuttosto, il riconoscimento multiculturale e il valore delle relazioni .«Un passaggio decisivo – si legge nell’introduzione – è debellare la cultura della violenza che sotto varie forme e luoghi si annida nella nostra quotidianità». «Partendo – si aggiunge- dalla paura del diverso da noi e dell’immigrato, che a differenza del passato non è più destinato né desideroso di essere assimilato nella cultura del Paese di accoglienza, si scopre come lo scambio tra culture, generazioni e generi, possa vincere quella paura passando alla salutare messa in discussione della propria identità».
Comunicato stampa Tirreno 30/10/2019.
Giovedì 20 Giugno dalle 17:00, presso il Salone CGIL ed il Circolo Arci in Via Mazzini n. 37 a Donoratico, in occasione della GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2019 promossa dall’UNHCR per celebrare la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di rifugiati, la CGIL Provincia di Livorno e la FLAI CGIL Toscana insieme all’Arci, organizzano una giornata in ricordo di Amadou Balde, ragazzo di 20 anni morto di caporalato nella tragedia di Castelluccio dei Sauri (Foggia, 4 Agosto 2018).
L’iniziativa prevede il coinvolgimento dei ragazzi dei progetti di accoglienza del territorio, tra i quali il progetto SPRAR/SIPROIMI di Rosignano, e dei ragazzi migranti che nel nostro territorio vivono e lavorano.
Alle ore 17.00 è prevista una tavola rotonda sul tema “Legalità e caporalato: lavoro diritti e dignità” con Jean-René Bilongo (FLAI CGIL NAZIONALE), Sandra Scarpellini (Sindaco di Castagneto Carducci), Alberta Ticciati (Sindaco di Campiglia Marittima), Patrizia Villa (Segretaria CGIL Provincia di Livorno), Francesco Carchedi (Osservatorio Placido Rizzotto- FLAI CGIL), Simone Ferretti (Responsabile immigrazione Arci Toscana). A moderare l’incontro sarà Michele Rossi (FLAI CGIL TOSCANA)
Dalle ore 19:00 si terrà un’apericena etnico ad offerta libera con piatti tradizionali dei vari paesi subsaariani preparati dai ragazzi dei progetti di accoglienza del territorio che hanno frequentato il corso di cucina organizzato in collaborazione con lo chef Giovanni Riccucci. Durante l’apericena ci sarà musica e socialità grazie ai canti ed ai ritmi della Tribù Vocale Patchworld.
Nell’organizzazione dell’iniziativa sono state coinvolte anche altre associazioni del territorio, oltre a quelle promotrici, tra le quali: LIBERA – Presidio di Castagneto Carducci, CENTRO SOLIDARIETA’ MONICA CRUSCHELLI, LEGAMBIENTE Costa Etrusca, Circolo Interculturale SAMARCANDA.